Uno studio ha dimostrato che molti giovani tendono ad avere poca concentrazione durante la marcia in macchina. Ecco tutti i dati
Una ricerca del portale Skuola.net e di Autostrade per l’Italia, condotta su un campione di 2075 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni, ha rivelato che, stando a sentire le risposte date durante le varie interviste, circa un giovane su 5 in Italia tende a distrarsi durante la guida, che sia su un’auto, su un motorino o su un monopattino. La causa principale di questa distrazione sarebbe l’utilizzo del dispositivo cellulare, mentre le altre sono stanchezza, l’alta velocità, l’abuso di alcool e di altre sostanze. Vediamo nel dettaglio tutte le informazioni che sono state estrapolate da questo studio.
Tutti i dati dei giovani alla guida, ecco per cosa ci si distrae
Skuola.net e Autostrade per l’Italia hanno pubblicato i dati che dimostrano come un giovane italiano su 5 ammette di essere quasi sempre distratto quando guida e circa 4 su 10 superano molto spesso il limite di velocità consentito. Un altro dato preoccupante è emerso dalla percentuale di utilizzo dello smartphone alla guida: circa il 20% delle persone intervistate ha dichiarato di continuare ad usarlo non solo ai semafori rossi, ma anche durante la marcia e nel traffico. In ogni caso, coloro che utilizzano lo smartphone mentre sono in movimento talvolta finiscono per esagerare: il 40% di loro ha creato contenuti digitali come video, selfie e dirette sociali. Questo dato fa riflettere sulla possibilità che i casi di cronaca che coinvolgono i giovani in modo negativo, legati a questa cattiva abitudine, siano solo la punta dell’iceberg rispetto alla diffusione effettiva del fenomeno. Più della metà delle persone, invece, ha ammesso di essersi messo alla guida da assonnato o molto stanco, mentre una persona su 7, almeno una volta nella vita, ha guidato in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. In queste situazioni, sempre secondo quanto riportato durante le interviste, sono circa il 20% le persone che hanno avuto un incidente.
Un altro grave dato è emerso da questa ricerca: circa 2 persone su 5 dichiara di aver accettato passaggi da persone chiaramente stanche, che hanno bevuto o che hanno fatto uso di sostanze, mettendo, quindi, consapevolmente in pericolo la propria salute, in 4 casi su 5.
In controtendenza a tutti questi dati, però, è di rilievo il senso di prudenza o rispetto delle norme sembra essere ben accolto quando si tratta delle regole di circolazione stradale relative al veicolo che guidano. Cinture, caschi e limiti sui passeggeri sembrano essere costantemente osservati dal 60% dei giovani intervistati, con un ulteriore 18% che generalmente rispetta le regole, anche se con alcune dimenticanze. Inoltre, oltre la metà dei conducenti (53%) incoraggia sempre i propri passeggeri a seguire le stesse norme.
In questa generazione, emergono prospettive positive su cui lavorare, a cominciare dalla consapevolezza dei rischi associati a determinati comportamenti. Solo il 24% non considera mai le possibili conseguenze per gli altri di una guida troppo “disinvolta”. Questa percentuale, tuttavia, raddoppia tra coloro che si definiscono molto distratti alla guida. Non sorprende che, in questa categoria, la frequenza di incidenti causati quadruplichi rispetto alla media generale: tre su quattro dei “distratti” sono stati coinvolti in incidenti.
Ma per quale motivo sempre più giovani si distraggono alla guida? A contribuire a questa diffusa “disistruzione stradale” potrebbe essere la mancanza quasi totale di informazioni accurate sulla vita degli adolescenti e dei giovani adulti, che spieghino gli effetti reali di certi comportamenti, al di là delle possibili sanzioni legali. Nonostante sia una materia teoricamente obbligatoria, solo il 14% dei giovani coinvolti nell’indagine dichiara di aver affrontato regolarmente l’educazione stradale a scuola, mentre il 32% l’ha trattata solo una volta. Il 54% degli intervistati, invece, non ha mai partecipato a iniziative educative di questo tipo.
Il rpogetto di Autostrade per l’Italia che cerca di aumentare la consapevolezza e diminuire gli incidenti
È quindi essenziale ampliare l’accesso agli studenti, proponendo attività didattiche pensate per sostenere i docenti nell’insegnamento dell’Educazione Civica. In questo contesto, il “Progetto sicurezza stradale a scuola – Non chiudere gli occhi” di Autostrade per l’Italia offre ai docenti delle scuole superiori di tutto il paese un pacchetto completo di attività sull’educazione stradale, compresa la possibilità di coinvolgere gli studenti in un contesto creativo o di organizzare incontri con esperti e testimonial direttamente a scuola.
In questo modo, Autostrade per l’Italia prosegue nell’impegno di sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale e sull’importanza di adottare comportamenti corretti alla guida, rafforzando i messaggi chiave della campagna rivolta ai giovani under 20. Lanciato a metà ottobre, il progetto ha già coinvolto 151 scuole e 542 classi, mirando a raggiungere circa 12.000 studenti entro maggio 2024.
L’iniziativa include un percorso coinvolgente, eventi in diretta e, alla fine, un concorso con la possibilità di vincere buoni d’acquisto per materiali didattici e tecnologici.
Attraverso il percorso interattivo su una piattaforma dedicata, gli studenti avranno la possibilità di approfondire argomenti legati alla sicurezza stradale e ai comportamenti corretti alla guida tramite quiz personalizzati. Questi quiz mirano a far comprendere l’importanza dell’obiettivo “zero incidenti stradali“. Durante l’anno scolastico, gli studenti avranno incontri dal vivo con specialisti della sicurezza stradale, tra cui rappresentanti della Polizia stradale, Autostrade per l’Italia, e testimonial come la campionessa paralimpica Ambra Sabatini. Al termine del percorso, i ragazzi potranno partecipare attivamente alla campagna educativa proponendo il loro slogan sulla sicurezza stradale.
“Gli incidenti stradali sono ancora purtroppo la prima causa di morte per i giovani sotto i 30 anni – ha dichiarato il direttore del Servizio polizia stradale Filiberto Mastrapasqua – e per questo la Polizia di Stato si dedica con grande impegno alla prevenzione e a numerose compagne di educazione stradale con le quali promuove la cultura della guida sicura e responsabile. È la prevenzione, soprattutto nelle scuole, la chiave di volta per diffondere tra le nuove generazioni, condotte e comportamenti responsabili sulla strada come nella vita”.
“L’impegno costante per sensibilizzare i più giovani sul tema della sicurezza stradale – ha ribadito l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi – è elemento cardine. I giovani devono essere consapevoli dei rischi in cui possono incorrere sulle strade: nostro dovere, insieme alla Polizia di Stato, è indirizzarli verso una guida consapevole”.
Insomma, la strada continua a mietere vittime, ma grazie a queste iniziative si può cercare di cambiare la mentalità dei giovani, i quali, vista la loro giovane età, spesso sono portati ad avere poca considerazione del rischio. L’importante, però, è ricordarsi che non sono solo loro il problema e qualche lezione di educazione stradale potrebbe far bene a molte persone non più troppo giovani.