Quando si è a bordo di un aereo potrebbe capitare una turbolenza. Cosa la provoca e come affrontarla per vincere la paura.
Con il termine “turbolenza” si indica un qualcosa di disordinato e confuso, ed è quello che accade nel momento in cui si verifica il fenomeno. Si verifica quando l’aereo si muove velocemente e le correnti di aria cambiano direzione e velocità. Le particelle d’aria diventano quindi disordinate e creano dei movimenti simili ai mulini a vento. Ovviamente la meteorologia ha il suo ruolo quando si verificano dei fenomeni di turbolenza. Basti pensare ai forti venti, ai temporali, oppure a quelle correnti d’aria molto potenti nei pressi delle catene montuose.
Il vento ha un ruolo molto importante quando cambia di direzione. Ma la turbolenza non dipende solo dai fenomeni naturali esterni a cui entra in contatto il volo, potrebbe anche dipendere dall’aereo stesso. Quando grandi masse di aria si scontrano con le ali dell’aereo ecco che il velivolo comincia a muoversi in modo più violento del solito. Ovviamente i piloti eseguono sempre dei test per verificare cosa accade e come comportarsi in caso di una turbolenza, più o meno violenta. Quindi niente paura e volate sereni.
Di solito i voli notturni o quelli delle prime ore del mattino sono meno soggetti alle turbolenze. Dato che le correnti di aria sono mitigate in quelle ore. Quando l’aereo è a bassa quota è più soggetto al fenomeno, quindi tendenzialmente per quei voli a corto raggio, anche se i voli a lungo raggio non ne sono esclusi, anzi. Accade che se un aereo sta volando sopra il Medio Oriente oppure l’India ci sono delle possibili turbolenze. Quindi il fenomeno dipende anche molto da dove sta sorvolando l’aereo in quel momento.
Esistono ben tre tipi di turbolenze. Quella lieve, con pochi sussulti. Quella moderata, in cui non è possibile stare in piedi. Quella grave invece è molto pericolosa per la nostra sicurezza e dobbiamo essere incollati al sedile. Dobbiamo sempre ribadire che non bisogna avere paura delle turbolenze sia perché gli aerei sono progettati per affrontarle e anche perché i piloti sono esperti nell’affrontarle. Inoltre – pur essendo la natura a volte imprevedibile – è anche possibile prevederle prima del loro impatto sull’aereo. Si tratta di un laser posizionato nella parte anteriore dell’aereo in grado di rilevare quelle particelle che creano la turbolenza. Quindi il pilota ha almeno un minuto – se non di più – per reagire.
Dove ci si deve sedere per avvertire meno le turbolenze? I sedili situati nel baricentro di un aereo e nelle ali hanno meno probabilità di avvertire la turbolenza. Invece quelli in coda avvertono di più il fenomeno. Anche la dimensione dell’aereo e del suo sedile incidono. Più sono grandi entrambi e meno si avverte la turbolenza. L’importante è rispettare sempre le norme di sicurezza, le cinture devono essere allacciate anche in fase di volo e poi è importante rispettare sempre quello che ci dicono il pilota e il personale di bordo. Per il resto niente paura e buon volo!
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