Pronti a immergervi nello straordinario universo di Tim Burton? La città dove poterlo fare è Torino fino al prossimo aprile
Ci sono registi famosi per i propri film, e poi ci sono film famosi per il loro regista.
Se proprio dovessimo scegliere, Tim Burton apparterrebbe alla seconda categoria, firmando ormai da decenni numerose pellicole dalle quali, anche senza spoiler o anticipazioni, sapremmo più o meno cosa aspettarci.
Atmosfere cupe ma in qualche modo tenere, l’elemento umano e sentimentale che emerge tramite la magia, e un tratto – soprattutto se si tratta di disegni – inconfondibile! Arriva a Torino, per la prima volta in Italia, un’occasione perfetta per esplorare tutto ciò: una mostra dedicata a “Il mondo di Tim Burton”.
La mostra dedicata al genio creativo è allestita in una location altrettanto suggestiva: la Mole Antonelliana, a ricordare quanto il cinema sia una delle anime più importanti della città di Torino.
Questa grande mostra immersiva è una sorta di viaggio esclusivo nella mente di Tim Burton, l’esplorazione definitiva della sua produzione artistica, del suo stile inimitabile.
Suddivisa in 9 sezioni tematiche, presenta oltre 500 esempi di opere d’arte: schizzi, dipinti, disegni, fotografie, concept art, storyboard, costumi, opere in movimento, maquette, pupazzi e installazioni scultoree a grandezza naturale.
Molti di questi artefatti sono originali, raramente o mai visti prima, dagli esordi fino ai progetti più recenti, in un’ambientazione che è essa stessa parte integrante della mostra, per la stessa regola per cui lo sfondo di un disegno è fondamentale quanto i suoi protagonisti.
L’esposizione è ideata e co-curata da Jenny He in collaborazione con lo stesso regista Tim Burton, è già approdata in altre città del mondo, e in questo caso è stata adattata da Domenico De Gaetano per il Museo Nazionale del Cinema.
L’evento molto atteso, che ha aperto ufficialmente il 10 ottobre e sarà visitabile fino al 7 aprile 2024, ha ricevuto il patrocinio di Città di Torino.
Ciò che attende i visitatori è un tuffo nelle atmosfere cupe, surreali e colorate create dal regista di Nightmare Before Christmas (che quest’anno compie 30 anni), Edward mani di forbice, Batman, La sposa cadavere e Mercoledì.
Ci saranno anche gli Oompa Loompa della Fabbrica di cioccolato, un altro magistrale esempio della cifra stilistica del regista e della sua longeva collaborazione con Johnny Depp.
In questo viaggio nella sua mente e opera, la follia architettonica della Mole si fonde perfettamente con la follia visionaria di Burton.
Il regista di Batman è arrivato a Torino ieri (senza la compagna Monica Bellucci) per l’inaugurazione della mostra e per ritirare il premio Stella della Mole.
È la sua prima volta a Torino, ed è rimasto colpito dalla Mole: «il museo è un edificio incredibile: appena ho visto l’allestimento della mostra ho provato una sensazione potente, è come entrare in un parco divertimenti». Un parco che sembra essere disegnato ad hoc per accogliere i suoi disegni.
Tim Burton ha iniziato a disegnare sin da bambino: «È sempre stata una sorta di terapia e lo continua ad essere», rivela, «mi aiuta a esplorare l’inconscio e le mie idee».
Il nucleo principale dell’esposizione si concentra sull’archivio personale del regista, mostrando un’incredibile varietà della sua produzione creativa. Non solo quindi preziosi documenti ma anche disegni e bozzetti con i temi e i motivi visivi ricorrenti da cui hanno preso vita i suoi personaggi che caratterizzano i suoi mondi cinematografici distintivi.
La mostra ripercorre le orme del regista e dell’evoluzione della sua singolare immaginazione visiva di artista postmoderno multidimensionale, in una sorta di autobiografia raccontata attraverso il suo processo creativo senza limiti.
Attraverso questa presentazione unica dell’opera di Tim Burton, la sua visione unica trascende i mezzi e i formati, rendendo chiaro come idee, temi e persino alcune immagini specifiche della sua arte siano finite nei film più iconici che oggi conosciamo, amiamo e riguardiamo più e più volte.
Molto prima del successo critico e commerciale nei generi live-action e animazione, Burton non ha avuto proprio vita facile, contando anche qualche insuccesso.
Non mollando mai, tuttavia, si è ispirato ai film in televisione, alle animazioni, ai fumetti sui giornali, ai miti e alle favole raccontate a scuola e ad altre forme di cultura popolare, incorporando queste influenze di sempre nella sua arte e nei suoi film, fino a riuscire a dimostrare il suo talento.
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