Se si mangia il riso scaduto bisogna fare attenzione ad alcuni segnali. Il corpo potrebbe reagire mostrando alcuni sintomi: ecco quali sono.
Il riso è uno di quegli alimenti più versatili che ci sono in cucina. Carnaroli, arborio, parboiled, venere, rosso, nero, ce n’è davvero per tutti i gusti e non stupisce come sia considerato uno degli ingredienti base di molte culture nel mondo. Al di là della tipologia che si preferisce, sono in tanti a voler sapere se si può conservare anche dopo la data di scadenza.
Avere del cibo scaduto in casa è capitato a tutti almeno una volta nella vita. Per quanto riguarda in particolare la conservazione del riso bisogna sottolineare che questa varia a seconda della tipologia che si acquista. In linea di massima possiamo dire che il riso bianco ha una durata di 2 anni circa, mentre il riso integrale varia tra i 3 ai 6 mesi dalla data di produzione.
Riso scaduto: come riconoscerlo
Per prima cosa bisogna sottolineare che alcuni alimenti scaduti possono essere mangiati con tranquillità. Uno di questi cibi è proprio il riso che si può consumare anche se la data di scadenza è passata. Ovviamente, questo solo ed esclusivamente se non ci sono i segni di deterioramento che vogliono dire che è meglio buttare via il pacco.
Il riso bianco, che sia selvatico o arborio o basmati, ha una durata di vita pressoché molto lunga come abbiamo visto. L’unica eccezione è il riso integrale. Poiché contiene più olio, ha una durata di conservazione più breve rispetto ad altri tipi di riso. Ma rimane completamente sicuro da mangiare in genere per almeno due anni dopo la data di scadenza.
Per capire se il riso ha subito un deterioramento è importante controllare alcuni segnali evidenti che rappresentano un campanello d’allarme:
- Buchi nella confezione
- Umidità
- Insetti
- Muffa
Il riso integrale, invece, può diventare oleoso, rancido o scolorito. In ogni caso, è bene sapere che bisogna conservare il riso in un luogo fresco e asciutto. Una volta aperta la scatola, mettere il riso in un contenitore ermetico.
Il riso cotto può essere conservato entro 3 o 4 giorni. Per capire se è andato a male basta annusarlo o vedere se c’è la presenza di muffa. L’alimento scaduto è in genere contaminato da muffe o funghi che producono le microtossine che causano l’intossicazione alimentare. Il riso scaduto è particolarmente pericoloso e potrebbe causare:
- Nausea e vomito
- Dolore addominale
- Convulsioni
- Coma
- Sistema immunitario debole
- Aumento del rischio di cancro.
Per questo bisogna fare molta attenzione quando si consuma il riso, così come molti altri alimenti.