“Più cose abbiamo in orbita, maggiore è il rischio di collisioni, che causano detriti ad alta velocità. I detriti potrebbero colpire altri satelliti, causando ancora più detriti”
Per la prima volta nella storia è stata emessa una multa per rifiuti nello spazio. La sanzione è indirizzata a una società, la Dish Network, colpevole di non aver smaltito in maniera adeguata i detriti di un satellite denominato EchoStar-7 presente nello spazio dal 2002. La cifra che la società dovrà pagare è di 142.000 euro, come dichiarato dalla Federal Communications Commission (Fcc) che ha preso la decisione storica. La norma sui detriti spaziali esiste già da tempo, ma è la prima volta che viene realmente applicata. Il satellite in questione fu lanciato in orbita 21 anni fa e nel 2012 la società che avrebbe dovuto gestire lo spostamento dei detriti ricevette l’invito a completare il compito entro il 2022, scadenza che non riuscì però a rispettare.
I detriti sarebbero dovuti finire a 300 km di altitudine al di sopra del suo arco geostazionario, ma EchoStar-7 si è posizionato soltanto a 122km di altitudine, questo è il motivo della sanzione da 142mila euro. Loyaan Egal, capo dell’ufficio di controllo della FCC ha dichiarato alla Bbc che: “L’accordo raggiunto dalla Fcc e dall’azienda include un’ammissione di responsabilità da parte dell’azienda stessa, un documento per aderire a un piano di conformità e il pagamento di una penale di 150.000 dollari“. “Si tratta di un accordo rivoluzionario, che rende molto chiaro come la FCC può avere un forte controllo e la capacità di far rispettare le sue regole di vitale importanza sui detriti spaziali. Con la crescente diffusione delle operazioni satellitari e l’accelerazione dell’economia spaziale, dobbiamo essere certi che gli operatori rispettino i loro impegni“, ha continuato.
La Federal Communications Commission ha segnalato 30.000 pezzi tra frammenti di vecchi satelliti, veicoli spaziali, scaglie di vernici, polveri, materiale espulso dai motori dei razzi, o liquido refrigerante abbandonati nello spazio in 66 anni. Secondo il rapporto Annual Space Environment pubblicato nel maggio del 2022 potrebbero essercene anche un milione con dimensioni superiori a un centimetro. I rifiuti che rimangono nello spazio dopo le missioni potrebbero ostacolare le nuove scoperte e mettere in pericolo gli astronauti.
Da anni l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) monitora l’orbita terrestre tentando di rilevare la quantità di spazzatura presente nello spazio. “A questo punto, alcune orbite basse della Terra diventeranno del tutto inospitali”, aveva spiegato l’Esa. Megan Argo, docente di astrofisica presso l’Università del Lancashire Centrale aveva dichiarato: “Il fatto che abbiano effettivamente utilizzato i loro poteri di regolamentazione per la prima volta probabilmente spingerà almeno il resto del settore a prestare attenzione. Il fatto che l’abbiano fatto una volta significa che probabilmente lo faranno ancora“. “Più cose abbiamo in orbita, maggiore è il rischio di collisioni, che causano detriti ad alta velocità. I detriti potrebbero colpire altri satelliti, causando ancora più detriti“.
“In questo momento ci sono migliaia di tonnellate di detriti orbitali nell’aria sopra e sono destinati a crescere. Dobbiamo affrontare il problema perché se non lo facciamo, questa spazzatura spaziale potrebbe limitare nuove opportunità”, aveva avvertito Jessica Rosenworcel, presidente della FCC, nel 2022.
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