Cosa succede alla casa coniugale quando ci si separa? Chi va davvero a vivere con i figli e perché? Ecco cosa dice la nostra legge.
Oggi sempre più coppie si separano o non vanno più d’accordo. Negli ultimi decenni è mutata l’idea di famiglia e gli equilibri relazionali e tanti matrimoni entrano in crisi. La legislazione italiana permette il divorzio da ormai più di 40 anni, preceduto da un periodo di separazione. Si tratta di una fase molto delicata dove i coniugi cessano di essere moglie e marito e così come i doveri e i diritti del matrimonio.
Questa fase è temporanea e non scioglie definitivamente il matrimonio, a meno che non si pronunci una sentenza di divorzio. Dunque una coppia può ripensarci e tornare insieme. Quando ci si separa si stabilisce la gestione dei figli o a chi va la casa matrimoniale. In Italia ci sono numerosi luoghi comuni sull’argomento casa coniugale e spesso si cade nello stereotipo che è sempre la donna a ottenerla.
A chi va la casa quando ci si separa? Ecco la nuova normativa
Il diritto di famiglia è cambiato molto negli ultimi anni e si è modellato tantissimo all’evoluzione dei costumi sociali e del ruolo della donna all’interno della società. Ci si chiede di conseguenza cosa succede alla casa famigliare quando ci si decide di separarsi? Quello che dice la legge italiana è chiaro e dipende da alcune condizioni fissate dal tribunale quando c’è una separazione in corso.
Se una coppia si separa, secondo la legge, la casa (dimora abituale) viene assegnata al genitore a cui sono collocati i figli. Questo viene chiamato genitore collocatario e non dipende dal diritto di proprietà della casa. Quando non si hanno figli, maggiorenni non autosufficienti o minorenni, la casa va invece al suo proprietario. Spesso si pensa che la casa viene assegnata alla donna perché è la parte più tutelata, ma in realtà il giudice tutela l’interesse dei figli, per evitare traumi legati alla separazione e al cambio di abitudini.
Nella maggior parte dei casi, la casa e la collocazione dei figli va al genitore che si è occupato maggiormente dei bambini e ragazzi. La separazione può essere consensuale o giudiziaria. In caso di separazione consensuale, sono i due ex coniugi a decidere la divisione dei beni stabilendo anche chi deve continuare a vivere nella casa di proprietà. In questo caso la mamma collocataria dei figli può anche decidere di lasciare la casa dell’ex che è proprietario dell’abitazione. Le stesse regole valgono anche per i conviventi.
Il diritto di abitazione cessa quando i figli diventano maggiorenni e autosufficienti; quando lasciano la casa; il genitore collocatario va a vivere altrove o i figli perdono il diritto al mantenimento. Chi ha il diritto di abitazione nella casa ha il dovere di pagare le spese condominiali e la Tari, ma non è tenuto a pagare l’IMU se mantiene la residenza nella casa.