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Attualità

Preparariamoci alle Orionidi: le “stelle cadenti d’autunno”

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Matilde Brizzi

Se attorno al 10 agosti siete stati distratti e avete perso l’occasione di ammirare le stelle cadenti, tranquilli. Esiste anche un’edizione autunnale dello spettacolo!

In quest’anno pieno di fenomeni celesti eccezionali e straordinari per chi riesce ad assistervi, è arrivato anche lo sciame meteorico delle Orionidi, conosciute anche come “stelle cadenti d’Autunno”.

Generalmente attivo dal 26 settembre al 22 novembre, quest’anno raggiungerà il picco proprio durante questo fine settimana, fino a stasera, il 21 ottobre 2023.

Cosa sono le Orionidi?

Le Orionidi sono la conseguenza di particelle di ghiaccio e polvere abbandonate dalla cometa di Halley nel suo passaggio attraverso il Sistema Solare, diversi secoli fa.

Quando il nostro pianeta attraversa questo deposito di detriti cometari, i minuscoli frammenti si surriscaldano al momento dell’entrata nell’atmosfera terrestre, dando vita a spettacolari scie luminose che solcano i cieli.

La cometa di Halley

La cometa di Halley, il cui nome è un omaggio all’astronomo inglese Edmond Halley, completa un’orbita attorno al Sole in circa 76 anni, e secondo il suo ciclo corrente essa non farà il suo prossimo ingresso nel Sistema Solare prima del 2061.

È una cometa di grande interesse culturale poiché secondo alcuni sarebbe la Cometa della Natività di cui raccontano i Vangeli. Probabilmente fu anche la cometa dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova, che il pittore toscano potrebbe aver visto con i suoi occhi durante il passaggio della cometa del 1301.

Le meteore più veloci del cielo

Le meteore di questo sciame sono tra le più veloci tra tutti gli sciami meteorici noti, perché la Terra colpisce il flusso di particelle della cometa di Halley quasi frontalmente. Da quanto riporta NASA Science, le Orionidi sfrecciano a 66 km/s nel momento dell’entrata in atmosfera.

Nella notte di massima attività – quella tra venerdì 20 e sabato 21 ottobre – la Luna sarà illuminata al 37%, garantendo dunque una buona condizione di osservazione.

Fino a qualche anno fa, invece, lo sciame produceva spettacoli di anche 80 meteore l’ora. In questo caso, invece, sono previste da 20 a 30 meteore l’ora, che comunque è una velocità da record.

Il nome a causa di un effetto ottico

Lo sciame prende invece il nome dalla costellazione di Orione, in quanto sembra provenire dalla direzione di questa costellazione, un punto nel cielo noto come radiante. Questo è un fenomeno ottico è però dovuto alla prospettiva, poiché in realtà le meteore delle Orionidi entrano nell’atmosfera terrestre da diverse direzioni.

Foto | Stellarium @Astrospace.it – Fortenews.it

Quando e dove vedere le Orionidi?

Lo sciame sarà visibile fino a Novembre 2023, tuttavia questo fine settimana coincide con l’apice del fenomeno, dunque è più facile osservarlo a occhio nudo.

Le Orionidi sono visibili sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale, meteo permettendo. Nell’emisfero settentrionale, Orione si trova nel cielo sud-occidentale, nell’emisfero meridionale è visibile nel cielo nord-occidentale. Le tre stelle luminose Alnilam, Mintaka e Alnitak che formano la cintura di Orione sono le più facili da individuare.

Non solo vicino a Orione!

Comunque, non è necessario guardare direttamente Orione per trovare le meteore, poiché le Orionidi saranno visibili in tutto il cielo. Anzi, le meteore più vicine al radiante hanno scie più brevi e sono più difficili da individuare.

Per vedere al meglio lo sciame è consigliabile recarsi in luoghi lontani da centri abitati e particolarmente bui.

Non sono necessarie attrezzature come telescopi o binocoli, ma c’è da tener conto di un aspetto importante: quando ci mettiamo a guardare in su per ammirarle, sono necessari almeno 15 minuti perché gli occhi si abituino completamente all’oscurità.

Matilde Brizzi

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