L’origine del termine “Ottobrata” e il suo significato, più qualche approfondimento su questa ottobrata anomala del 2023 dovuta ai cambiamenti climatici.
Il concetto di “ottobrata” è diventato sempre più popolare in tutto il territorio italiano per far riferimento a quelle giornate di ottobre soleggiate e piacevolmente calde, ideali per trascorrere il maggior tempo possibile all’esterno. Inizialmente, tale vocabolo aveva radici nel Lazio, particolarmente a Roma, dove si utilizzava per descrivere le escursioni domenicali autunnali sfruttate per godere del bel clima autunnale. In seguito, l’espressione ha acquisito una connotazione più ampia, venendo adottata per descrivere qualsiasi giornata d’ottobre caratterizzata da bel tempo.
Qual’è l’origine di Ottobrata
Le “ottobrate romane”, o più brevemente “ottobrate“, si riferiscono a delle escursioni nelle aree rurali circostanti Roma, popolari fino al XX secolo, quando la metropoli ha iniziato a espandere i suoi confini, trasformandosi così in un ampio conglomerato urbano.
Queste escursioni erano spesso programmate per le domeniche ma erano comuni anche nei giorni di giovedì. Esse coincidevano con il periodo della vendemmia e si tramutavano in autentiche celebrazioni, a testimonianza di quest’importante stagione dell’anno. Si partiva a bordo di carri tradizionali diretti nelle campagne che una volta circondavano il centro storico. L’arrivo nella campagna segnava l’inizio delle festività, allietate dalla musica di chitarre, nacchere e tamburelli, e reso ancora più gioioso dall’abbondanza di cibo e vino.
La consuetudine delle Ottobrate è sopravvissuta fino ai primi anni del ventesimo secolo. Tuttavia, ancora adesso, nei giorni in cui il sole risplende in ottobre e il clima incoraggia a trascorrere tempo all’aperto, i cittadini di Roma fanno riferimento all'”ottobrata romana”.
Temperature oltre la media, quanto durerà l’ottobrata?
Sotto l’aspetto climatico, le condizioni meteorologiche stabili non sono un fenomeno esclusivo di Roma, ma sono piuttosto diffusi in molte regioni italiane. Come ben sappiamo, ottobre è un periodo di turbolenze climatiche nel Mediterraneo. I mari sono ancora molto caldi, quindi le perturbazioni possono scatenare frequentemente forti condizioni avverse. Non a caso, nell’ottobre 2021 ci sono stati numerosi eventi climatici che hanno portato a inondazioni e danni vari. Come riferimento, possiamo citare i fatti accaduti all’inizio del mese in Liguria, con piogge record (abbiamo quasi raggiunto il record europeo di precipitazioni in 24 ore, con quasi 1000 millimetri caduti), o l’evento avvenuto tra il 13 e il 14 ottobre in Sicilia.
Parallelamente a queste fasi di maltempo, si verificano spesso periodi di stabilità, come quello che la maggior parte dell’Italia sta sperimentando questa settimana. Questi sono giorni di tempo stabile e soleggiato, con temperature miti che in alcuni casi possono spingerci a indossare abiti estivi dal nostro guardaroba.
Un’insolita ondata di calore ha fatto da apertura ad Ottobre, con temperature che superano i 30 gradi e giornate di sole che ricordano più l’estate che l’autunno. Questo periodo caldo si prevede durerà per molti giorni, contraddistinguendo un’ “ottobrata” che durerà più a lungo del solito. Nonostante poche deboli eccezioni, il tempo sembra mantenersi stabile con temperature decisamente al di sopra delle medie stagionali. Ma qual è la causa di questa anomalia meteorologica? La risposta è la presenza costante di una “bolla” di calore sull’Europa. L’innalzamento delle temperature in questo periodo è strettamente legato all’espansione dell’anticiclone tropicale che, partendo dal Nord Africa, si spinge fino alle regioni centrali dell’Europa, influenzando direttamente anche la Francia e la Spagna e, in maniera meno significativa, l’Italia.
Il surriscaldamento di alcune zone europee, inclusa l’Italia, è causato dalle correnti di aria tropicale umida e calda. Questo si è evidenziato con temperature record in Francia (Anglars 35,6°C, Villaries 35,5°C, Lavaur 35,3°C) e Spagna (Montoro oltre 38 gradi, Siviglia 37,2, e Cordoba 36,7). L’apice italiano è stato raggiunto lo scorso 1° ottobre, con i 33,2 gradi di Firenze, eguagliando il record del 2011. Nonostante autunni caldi non rappresentino una novità, la frequenza, durata e intensità di tali eventi sta aumentando a causa del riscaldamento globale. Latitudine a parte, le ondate di calore legate ai cicloni subtropicali diventano più intense. Tradizionalmente, le perturbazioni atlantiche ottobrine comportavano un calo delle temperature; oggi, al contrario, vengono prevalso ostacolate, risultando in periodi più secchi, stabili e frequenti, con conseguente deviamento verso l’Europa settentrionale e minori impatti sull’Italia. Sebbene in passato le ondate di calore potessero comparire in ottobre, duravano solo uno o due giorni, non dieci come ora. Tuttavia, si prevede una breve pausa da questo “estate prolungata” tra il 4 e il 5 ottobre, principalmente nel Nord Italia, con lievi piogge in particolare sulle zone alpine, sulla Pianura Padana a nord del Po, e il Triveneto, mentre almeno un breve acquazzone è atteso al Centro-Sud venerdì.
Escludendo alcune eccezioni specifiche che riguardano solo determinate regioni italiane, l’anticiclone manterrà la sua presenza dominante guadagnando forza nel prossimo fine settimana. Ci chiediamo quanto durerà. Le precipitazioni porteranno una leggera diminuzione delle temperature nelle aree colpite, tuttavia, sarà una tregua momentanea. Il fronte di perturbazione si allontanerà tra giovedì e venerdì, permettendo all’anticiclone di fare nuovamente la sua comparsa. Saturday, 7 Ottobre vedrà un nuovo innalzamento delle temperature, che ritorneranno sopra la media, ma questo non segnerà la conclusione di tale ondata. A meno di fattori sorprendenti ed eccezionali, il calore potrebbe protrarsi per almeno la prima decina d’Ottobre.
Quando arriva l’autunno?
L’unico indizio che significherà l’arrivo dell’autunno sarà le giornate più corte che risulteranno in un significativo cambiamento termico. Su scala nazionale, si prevedono picchi di temperatura oltre i 30-31 gradi, in particolare sul lato tirrenico, in Sicilia e Sardegna. Nel resto dell’Italia, le temperature massime dovrebbero variare tra i 26 e i 30 gradi. Incredibile calore anche nelle Alpi, con lo zero termico tra i 4.300 e i 4.500 metri. Se tali temperature anomale dovessero persistere per tutto Ottobre, ci potrebbero essere effetti significativi sul territorio. Le massime preoccupazioni riguardano i ghiacciai alpini, che solitamente a questo punto dell’anno iniziano a “respirare”, ma invece subiscono ulteriori stress. Il calore prolungato ha un impatto anche sulla vegetazione e sull’agricoltura, ma fortunatamente, al momento non si riscontrano rischi di siccità. Lo scorso anno la situazione era molto allarmante, ma le precipitazioni avvenute durante l’estate hanno migliorato le condizioni attuali. Non siamo ancora in una situazione critica, tuttavia, se l’autunno fosse completamente secco, la siccità potrebbe rappresentare di nuovo un serio problema.
I cambiamenti climatici stanno avendo effetti significativi
È facile legare le anomalie meteorologiche e le temperature superiori alla media a questi cambiamenti. Gli anticicloni, così come le giornate di caldo ottobrino, sono sempre esistite. Tuttavia, secondo gli esperti meteorologici, stanno diventando più frequenti e intensi a causa del riscaldamento globale, che rende le masse d’aria in movimento più calde di media. Nonostante necessitiamo di un quadro storico più completo per affrontare adeguatamente la questione climatica, i segnali del cambiamento sono inequivocabili. Pur non scomparendo del tutto, i periodi freddi stanno diventando più sporadici e di durata più breve. Per esempio, dopo un’estate calda, l’agosto ha visto un solo giorno di freddo e neve, seguito da un settembre ancora torrido con brevi interruzioni, fino all’inizio di ottobre. Le perturbazioni e i periodi di freddo stanno diventando sempre più rari, e hanno un impatto minore se seguiti da lunghi periodi di caldo. Gli esperti avvertono che il pianeta si sta riscaldando, e il Mediterraneo è uno dei luoghi dove sono state registrate le maggiori variazioni. Le anomalie climatiche potrebbero diventare la norma, come un’autunno che sa di estate.