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Curiosità

Neuroscienziato di Oxford condivide i segreti per migliorare drasticamente il sonno e la memoria

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Enrico Del Sero

Sonno e memoria sono inestricabilmente legati. Eppure, molti di noi non dormono né riposano abbastanza. Ecco come risolvere il problema.  

La nostra memoria è incredibilmente sensibile alla privazione del sonno. Ma lo stile di vita contemporaneo spesso rema contro il nostro bisogno vitale di riposo e relax per rigenerare la mente. Si può fare qualcosa per migliorare la nostra capacità di memoria e al tempo stesso assicurarci il giusto apporto di sonno? E cosa? I colleghi di Newsweek hanno parlato con un esperto per scoprirlo.

Il cervello continua a lavorare sui ricordi durante i periodi ‘offline’, cioè quando apparentemente ti disimpegni dall’apprendimento. (Fortenews.it)

Il ruolo di un buon sonno per l’efficienza cognitiva è fondamentale“, spiega Bernhard Staresina, professore di neuroscienze cognitive presso l’Università di Oxford in Inghilterra. “Sappiamo che il cervello continua a lavorare sui ricordi durante i periodi ‘offline’, cioè quando apparentemente ti disimpegni dall’apprendimento. Ad esempio, i sonnellini sono incredibili stimolatori di memoria“.

Staresina ha aggiunto che personalmente cerca di dormire 7-8 ore a notte. Ma quali altri fattori legati allo stile di vita possono dare benefici al nostro cervello? Il sonno e la memoria sono inestricabilmente legati, quindi le abitudini che agevolano il sonno possono anche rafforzare la memoria.

Il nesso inestricabile tra sonno e memoria

“È noto che l’esercizio fisico potenzi le nostre capacità mentali, compresa la memoria“, sottolinea Staresina. Non si tratta di correre una maratona ogni giorno: basta solo un po’ di esercizio fisico regolare per stimolare la circolazione del sangue. Inoltre, bisogna cercare di mangiare e bere nel modo più sano possibile, evitando i cibi trasformati in generale e i pasti pesanti la sera, poiché compromettono la qualità del sonno.

Più intrecciamo le nuove informazioni alle conoscenze preesistenti, più è probabile che facciano presa. (Fortenews.it)

Un altro fattore che può influenzare seriamente il nostro sonno è il tempo trascorso davanti a uno schermo. Da evitare pc, telefonini e tablet prima di andare a letto, poiché è stato dimostrato che comportano tutta una serie di conseguenze dannose per la qualità del sonno e quindi per la memoria.

Ma la memoria ha bisogno anche di esercizio. Come il linguaggio o la forma fisica, obbedisce al principio “usalo o perdilo”. Allenare regolarmente la memoria, ad esempio cercando di memorizzare la lista della spesa o un nuovo numero di telefono, è di grande aiuto e ci abitua a non dipendere completamente dalla tecnologia.

Nel complesso, maggiore è lo sforzo mentale che facciamo, più duratura sarà la memoria. La maggior parte dei nostri ricordi sono di natura associativa. Pertanto, più intrecciamo le nuove informazioni alle conoscenze preesistenti, più è probabile che facciano presa. Usare il maggior numero possibile di sensi quando si apprendono nuove informazioni è molto utile, poiché in tal modo si creano più percorsi di accesso quando in seguito cercheremo di richiamare quei ricordi. Anche fare pause regolari durante l’apprendimento è vitale. E naturalmente nuove esperienze e arricchimento possono aiutare a rafforzare la memoria. “Rimanere curiosi, leggere, socializzare e viaggiare sono le armi più efficaci per mantenere l’efficienza cognitiva per tutta la vita”, conclude Staresina.

Enrico Del Sero

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