La paura di avere 30 anni. Sempre più giovani soffrono di questo male oscuro che può far cadere nel vortice della depressione. Come difendersi.
Il male di vivere. Spesso bolliamo i problemi relativi all’età come dinamiche di tipo giovanile e adolescenziale. Non è affatto così, purtroppo. Sempre più giovani uomini e giovane donne, infatti, sperimentano la paura di avere 30 anni. Perché succede e come possiamo difenderci da questo male oscuro.
I tempi che viviamo sicuramente non aiutano, anzi, favoriscono il senso di spaesamento. Un po’ a ogni età. Se i nostri adolescenti, immersi come sono nel mondo del web e dei social network, spesso rimangono vittime di lupi che li annientano emotivamente, anche i 30enni di oggi non sono immuni a queste inquietudini che possono diventare davvero molto invalidanti.
Questo anche perché viviamo una condizione economica assai complessa, in cui tanti giovani, a quell’età, sono ancora senza un lavoro stabile che, evidentemente, potrebbe dar loro maggiori sicurezze. Non solo sotto il profilo finanziario, ma anche per ciò che concerne le aspettative che si hanno sulla propria esistenza: crearsi o meno una famiglia e avere dei figli, solo per fare un esempio. E la prospettiva di compiere 30 anni li fa autoconsiderare molto meno appetibili sul mondo del lavoro.
La depressione dei 30 anni
Tra l’avere questo pensiero fugacemente, come ogni persona coscienziosa dovrebbe pensare, e il finire in un vortice, il passo è breve, brevissimo. Quel vortice fa sentire i futuri 30enni di oggi inadeguati e, sebbene, di fatto, abbiano tutta la vita davanti, già di fatto dei falliti. Un vortice che ha un nome ben preciso: depressione.
I giovani di oggi attendono dunque l’arrivo dei 30 anni come uno spartiacque fondamentale e, qualora quel traguardo non coincida con quelle che erano le loro aspettative (ma anche le aspettative sociali), il crollo è immediato. Ovviamente, come detto, molto incide la scarsa sicurezza economica, dato che alcuni studi testimoniano come una certa sicurezza lavorativa renda maggiormente immuni a questi inquietanti fenomeni. E, allora, cosa fare?
Il nostro consiglio, come sempre facciamo quando parliamo di salute, tanto del corpo, quanto della mente, è quello di non sottovalutare nulla, neanche le prime avvisaglie. Quando, all’approssimarsi dei 30 anni, avete qualche dubbio, potete provare a farvi forza a pensare a quello che avete fin qui raggiunto oltre a quello che (legittimamente) desiderate. È proprio questo il punto: le nostre aspirazioni, tanto di vita, quanto professionali, devono aiutarci a migliorarci. L’ambizione, se sana, è uno sprone importante. Ma non deve diventare un’ossessione, altrimenti, quando ci si renderà conto di essere finiti in un incubo, probabilmente sarà troppo tardi. In tal senso, dunque, già dalle prime problematiche (soprattutto se accompagnate da reazioni violente o, comunque, fuori dalla norma) può essere fondamentale avviare rapidamente un percorso psicoterapeutico. Può salvare la vita.