Le loro incessanti ricerche ventennali sull’mRna, le email notturne e il supporto reciproco hanno portato questi due ricercatori a ricoprire un ruolo cardine nella medicina moderna
La scienziata ungherese Katalin Kariko e il collega statunitense Drew Weissman, che si sono incontrati in fila per una fotocopiatrice prima di scoprire le molecole di mRNA che hanno aperto la strada ai vaccini COVID-19, hanno vinto lunedì il Premio Nobel per la Medicina 2023.
I loro studi sui vaccini e i vaccini stessi hanno salvato milioni di vite e prevenuto malattie gravi in molte altre persone, per questo è arrivata la chiamata da Stoccolma. Scopriamo qualcosa in più sui due scienziati.
Il premio Nobel per la medicina
“I vincitori hanno contribuito a un ritmo senza precedenti di sviluppo di vaccini durante una delle più grandi minacce alla salute umana nei tempi moderni“, ha dichiarato l’ente svedese che assegna il premio nell’ultimo riconoscimento alla coppia.
Il premio Nobel “per la Fisiologia o la Medicina”, tra i più prestigiosi del mondo scientifico, è stato scelto dall’Assemblea dei Nobel dell’università di medicina svedese Karolinska Institute e prevede 11 milioni di corone svedesi – quindi circa 1 milione di dollari, o 950 mila euro – da dividere tra i due.
Kariko e Weissman: vent’anni di email notturne
Katalin Kariko, ex vicepresidentessa senior e responsabile della sostituzione delle proteine RNA presso l’azienda biotecnologica tedesca BioNTech, è professoressa all‘Università di Szeged in Ungheria e professoressa aggiunta all’Università della Pennsylvania (UPenn).
“Non stiamo lavorando per alcun tipo di ricompensa“, ha dichiarato Kariko, che per anni ha lottato per trovare sovvenzioni per la sua ricerca, in un intervento accanto a Weissman presso il campus di Philadelphia della UPenn, poche ore dopo essere stata svegliata dalla chiamata da Stoccolma. “L’importanza è stata quella di avere un prodotto utile”.
Il co-vincitore Drew Weissman, professore di ricerca sui vaccini anche lui alla UPenn, ha detto che vincere è stato il “sogno di una vita” e ha ricordato di aver lavorato intensamente con Kariko per più di 20 anni, anche con e-mail nel cuore della notte, dato che entrambi soffrivano di sonno disturbato.
Chi è Katalin Karikó
Karikò è nata nel 1955 a Szolnok, in Ungheria. Ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Szeged nel 1982 e ha svolto i suoi studi post-dottorato presso l’Accademia ungherese delle scienze di Szeged fino al 1985. Successivamente ha proseguito le sue ricerche negli Usa, alla Temple University di Filadelfia e all’Università di Scienze della salute di Bethesda.
Nel 1989 è stata nominata professoressa assistente dell’Università della Pennsylvania, dove è rimasta fino al 2013. È diventata quindi vicepresidente e poi vicepresidente senior dell’azienda tedesca BioNTech Rna Pharmaceuticals. Dal 2021 è professoressa all’Università di Szeged e professoressa a contratto presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania.
Chi è Drew Weissman
Weissman è nato nel 1959 a Lexington in Massachusetts, Stati Uniti. Ha conseguito la laurea in Medicina e il dottorato di ricerca all’Università di Boston nel 1987. Ha svolto la sua formazione clinica presso il Beth Israel Deaconess Medical Center della Harvard Medical School e attività di ricerca post-dottorato ai National Institutes of Health (Nih).
Nel 1997 ha fondato il suo gruppo di ricerca presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania, il luogo dove i due vincitori hanno collaborato per tutti questi anni. Anche lui infine è Roberts Family Professor in Vaccine Research e direttore del Penn Institute for Rna Innovations.
La lunga strada verso le scoperte sull’mRna
Nel corso della sua carriera, Katalin Karikó si è dovuta scontrare con almeno due rettori dell’Università americana che hanno fatto di tutto per relegare ai margini la sua attività di ricerca. Per anni in molti hanno pensato che il suo lavoro di ricerca sull’mRNa fosse un vicolo cieco. Molte domande di finanziamento le furono state respinte e il suo lavoro ha rischiato di venire cancellato a causa di mancanza di sostegno.
Tuttavia, grazie alla collaborazione con Drew Weissman, Karikó ha continuato a portare avanti i suoi obiettivi riuscendo a scoprire meccanismi chiave per lo sviluppo degli attuali vaccini, e delle altre terapie a base di mRNA, come, per esempio la terapia genica.
La sua scoperta chiave è stata quella della messa a punto nel 2005 di un metodo che permette di prevenire la risposta infiammatoria all’Rna sintetico da parte dell’organismo. Questo ha aperto la strada non solo al vaccino per il Covid, collaudato insieme a Weissman molti anni dopo, ma anche a molte altre applicazioni a cura di ricercatori che, a partire dalla scoperta del 2005, riconoscono il ruolo di primo piano della ricercatrice ungherese.