Nonostante il successo internazionale riscosso dal film, una “maledizione” ha colpito il cast della pellicola: sono sei gli attori ad aver perso la vita lasciando il pubblico sconvolto.
Un film che, in poco tempo, è stato consacrato a cult diventando celebre in tutto il mondo e segnando una vera e propria svolta nel genere horror. Una pellicola riuscita a terrorizzare milioni di persone entrando a far parte dell’immaginario collettivo e affermandosi come precorritrice di diversi altri successi. Peccato che, in seguito a quanto accaduto al cast, la sua fama abbia iniziato a legarsi anche ad avvenimenti piuttosto dolorosi.
Sono diversi i film e le serie tv ad essersi guadagnati la nomea di “maledetti” negli ultimi decenni. Tra i più celebri, non possiamo non menzionare una delle sitcom più amate degli anni ’80, ovvero Il mio amico Arnold. Il protagonista, Gary Coleman, ha perso la vita a 42 anni per via di una brutta caduta. L’attore, prima della sua dipartita, ha dovuto lottare per anni contro una malattia congenita ai reni che non solo gli ha provocato un blocco della crescita, ma lo ha anche portato a sottoporsi a due operazioni.
Dana Plato, sua collega sul set, è morta ad appena 35 anni nel 1999 dopo aver sviluppato una dipendenza da droga e alcol culminata in un’overdose di farmaci. Oggi solamente uno dei protagonisti della serie è rimasto in vita: si tratta di Todd Bridges, il quale tuttavia ha dovuto fare i conti con numerosi alti e bassi finendo con l’essere arrestato diverse volte.
Il film maledetto per eccellenza: il triste destino degli attori protagonisti
Ci sono stati, poi, i casi di attori molto acclamati dal pubblico deceduti proprio durante le riprese. Impossibile dimenticare Brandon Lee, morto a soli 28 anni sul set de Il corvo. L’attore Heath Ledger è andato incontro allo stesso tragico destino nel corso delle riprese di Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo. Ma tra tutti i film passati alla storia come “maledetti”, spicca proprio l’horror che ha fatto particolarmente discutere: stiamo parlando di Poltergeist.
Uscita nel 1982, la pellicola è diventata presto un cult del genere, alla quale hanno fatto seguito due sequel. La trama è incentrata sulla famiglia Freelings e sui fenomeni soprannaturali con cui si ritrova ad avere a che fare. La finzione, tuttavia, sembrerebbe aver superato la realtà nel caso di questo film: sono sei gli attori ad aver perso la vita, per motivi diversi, durante le riprese lasciando il pubblico esterrefatto.
Nello stesso anno in cui la pellicola è arrivata nelle sale cinematografiche, Dominique Dunne (che nel film ha recitato nei panni di Dana Freeling) è morta per mano del suo ex fidanzato. L’attrice voleva porre fine alla relazione con quest’ultimo, il quale l’ha strangolata e uccisa quando aveva solamente 22 anni. Ecco perché non è mai apparsa nei sequel di Poltergeist. A distanza di tre anni, Julian Beck (noto per aver indossato i panni del terrificante reverendo Henry Kane) è deceduto per via di un tumore allo stomaco.
A ricoprire il suo ruolo, in seguito alla morte, ci ha pensato il collega Nathan Davis per la terza parte della saga. Will Sampson, il quale ha recitato in Poltergeist 2 nelle vesti del medico Taylor, è stato stroncato da un’insufficienza renale nel 1987, prima dell’uscita dell’ultimo capitolo della saga. Heather O’Rourke, protagonista della pellicola nel ruolo della piccola Carol Anne, è deceduta a 12 anni (quattro mesi prima dell’arrivo di Poltergeist III – Ci risiamo) dopo aver contratto la giardasi.
Infine, Lou Perry, diventato celebre per aver interpretato Pugsley, è stato ucciso nel 2009 da un ex carcerato mentre si trovava nella sua abitazione ad Austin, Texas a colpi di ascia. Ma non finisce qui. La maledizione non ha colpito solamente gli attori protagonisti del film. Anche il regista e sceneggiatore Brian Gibson ha perso la vita nel 2004. Il direttore del sequel Poltergeist II – L’altra dimensione è morto a 59 anni, portato via da un tumore.