Gli sbalzi climatici degli ultimi mesi sono stati la condizione ottimale per la crescita degli amati porcini, scopriamo come e cosa ha causato il fenomeno a livello economico e turistico
Le condizioni climatiche anomale di quest’anno – o forse sarebbe più corretto dire “di questi ultimi anni” -, con estati più calde e piogge più abbondanti, hanno portato a significative conseguenze negative in Italia e in tutto il mondo.
Alluvioni, uragani, scioglimento di ghiacciai, valanghe ed eventi estremi e pericolosi simili, oltre all’allarmante e scomodo aumento della temperatura.
Tra tutte queste problematiche, tuttavia, spunta un bagliore che, se non possiamo definire “positivo” – in luce di tutti i problemi gravi collegati al clima – per lo meno possiamo definire come gustoso: un fungo porcino.
Un boom dei porcini dovuto al clima
Sembra sia stato proprio il caldo anomalo, intervallato da piogge, ad aver incrementato notevolmente la nascita dei funghi in Italia, con un’esplosione di porcini del +20% rispetto all’anno scorso.
Questo è ciò che emerge dal monitoraggio di Coldiretti grazie ad una delle tante attività di ricerca che sostiene il turismo di settembre lungo tutta la penisola. A quanto pare, in questo finale di stagione e inizio d’autunno si stanno moltiplicando sia le raccolte, sia le occasioni di festa dedicate, come ad esempio la Fiera del fungo porcino Igp di Borgotaro, in provincia di Parma.
I motivi del boom dei porcini
I motivi di questo boom sono molteplici. Innanzitutto, le estati più calde hanno favorito la crescita del micelio, il corpo vegetativo del fungo che si sviluppa nel terreno. Il micelio è responsabile della produzione dei porcini, quindi un suo sviluppo ottimale si traduce in una maggiore produzione di funghi.
In secondo luogo, le piogge più abbondanti hanno fornito la necessaria umidità al terreno, che è un elemento essenziale per la crescita dei porcini. I funghi, infatti, sono organismi saprofiti, che si nutrono di sostanze organiche in decomposizione. L’umidità del terreno è necessaria per la decomposizione di queste sostanze e, quindi, per la crescita dei funghi.
Infine, il clima più mite ha favorito la sopravvivenza delle spore dei porcini, che sono molto sensibili alle basse temperature. Le spore dei porcini sono trasportate dal vento e, quindi, da un clima più mite è più probabile che raggiungano il terreno e germoglino.
Il peso della ricerca e la raccolta dei porcini
I funghi porcini sono – oltre che un ingrediente molto amato – una risorsa importante per l’Italia, che può contare su circa 11,4 milioni di ettari di bosco. La raccolta dei funghi, oltre ad essere un’attività ricreativa abitudinaria e speciale per molti italiani, è anche un importante motore economico per le aree boschive interne del Paese.
La Coldiretti inoltre attesta che l’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri locali e internazionali, ma spinge anche molti a scegliere il turismo di settembre. Esso quest’anno è stato scelto da 9,8 milioni di italiani, e contribuisce notevolmente ad una integrazione di reddito per tutti quei “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, infine le numerose sagre autunnali.
Dov’è aumentata la nascita dei porcini? E come?
La nascita di porcini, chiodini, finferli e altre varietà – sottolinea ancora la Coldiretti – per essere rigogliosa, richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e temperature moderate all’interno del bosco.
Secondo il monitoraggio dell’associazione, la produzione di porcini è aumentata fino al 20% rispetto all’anno scorso e la crescita è stata particolarmente evidente in alcune regioni come la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio.
Buone norme da sapere se si va alla ricerca dei funghi
Nonostante questi dati incredibili e succosi, la Coldiretti ricorda che, a fronte di una stagione dei funghi positiva anche se con profonde differenze da zona a zona, nelle attività di ricerca e raccolta è però necessario, se non fondamentale rispettare alcune semplici ma essenziali regole di sicurezza per evitare problemi e incidenti.
Quindi, per una raccolta sicura e sostenibile, è importante sposare alcuni atteggiamenti:
- raccogliere solo funghi di cui si è certi dell’identità;
- non raccogliere funghi in quantità eccessive;
- non raccogliere funghi in aree protette;
- non addentrarsi in aree pericolose e a rischio di frane per raccogliere i funghi;
- raccogliere i funghi in cestini di vimini, materiale ottimale che consente, anche grazie al modo in cui viene intrecciato nei panieri, la diffusione delle spore.