Il 22 settembre si celebra la Giornata mondiale senza auto: un’occasione per scoprire quei luoghi in cui questo mezzo è stato pian piano abbandonato.
Il 22 settembre, in tutto il mondo, si celebra la Giornata mondiale senza auto. Come sempre in questi casi, la ricorrenza è stata istituita per favorire il dibattito sul tema e il confronto tra diversi punti di vista. L’impatto delle automobili sulle città e in generale sull’ambiente è da anni ormai al centro del dibattito. Qualcosa sta cambiando e, sempre più Paesi, mettono in pratica politiche per allontanare il mezzo privato dai centri storici e non solo.
Come spesso, purtroppo, accade, il nostro Paese sembra essere ancora poco reattivo al cambiamento in atto. A dirlo sono i numeri, che fotografano il Belpaese, suo malgrado, come primo in Europa per il numero di auto. Secondo gli ultimi numeri resi noti dall’agenzia europea di statistica nel nostro Paese ci sono 663 auto ogni mille abitanti contro 574 della Germania, 519 della Spagna e 482 della Francia. Allo stesso tempo, in tutta Europa il numero di auto sta crescendo. Come ricorda l’agenzia europea per l’ambiente, si tratta di una tendenza a lungo termine, e dal 2000 al 2017 nelle 28 nazioni europee i veicoli per abitanti sono cresciuti dell’1,4% l’anno passando da 411 a 516 ogni 1.000 abitanti.
Una tendenza a cui fa da contraltare il fatto che, secondo uno studio condotto a Berlino, Copenhagen, Londra, Parigi e Vienna, gli spostamenti in auto per andare al lavoro continuano a ridursi dagli anni Novanta. A Parigi si è calcolato che la quantità di spostamenti per abitante si sia ridotta sensibilmente, al punto da essere inferiore ai livelli rilevati negli anni Settanta. Nel Regno Unito la percentuale di adolescenti con patente è passata dal 41 al 21 per cento negli ultimi 20 anni. Non esiste una spiegazione univoca di questo fenomeno, ma in molti sottolineano, per esempio, come oggi, rispetto al passato, per i giovani sia molto più facile accedere ad intrattenimento di vario genere senza per forza doversi muovere da casa. Inoltre, si sono diffusi in tutto il mondo servizi come Uber o Lyft, che rendono, specie nei centri abitati, inutile avere un’auto.
Ci sono, in Europa e nel resto del mondo, città che sono riuscite a rinunciare alle auto e le hanno definitivamente allontanate dai loro centri. Un esempio è Oslo. La capitale della Norvegia ha gradualmente vietato il centro alle auto. Tra le città senza auto in Europa c’è anche Hydra, in Grecia: le auto sono state del tutto eliminate, sostituite da taxi d’acqua e asinelli. O ancora, a Friburgo, nel quartiere di Vauban, non si usa l’auto: è attraversato solo dal tram, che collega il sobborgo con il centro città.
Allargando un po’ di più la prospettiva, negli Stati Uniti c’è Supai, in Arizona, distante circa 13 chilometri dalla strada più vicina. C’è anche Mackinac Island, in Michigan. Si trova tra le acque del Lago Huron, e sono stati gli abitanti stessi a rinunciare alle automobili. Gli esempi, in tutto il mondo, sono moltissimi. Al di là di quelle citate, sono tantissime le città che hanno messo in atto misure per ridurre la presenza di auto.
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