Il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della pace: scopriamo quali sono le letture capaci di commemorare l’importanza di un simile giorno
Quello che sta accadendo negli ultimi anni nel mondo ci spinge quanto mai prima a una riflessione sulla pace. Dalle sconvolgenti immagini dal fronte russo-ucraino, spostandoci fino in Oriente, tra Siria e Afghanistan, la guerra e i conflitti sembrano confermarsi come l’unica malattia dalla quale l’uomo non vuole guarire. Nonostante il passato abbia da insegnarci cosa vuol dire vivere – e sopravvivere – a periodi intrisi nella morte e dell’orrore, dove non sembrava esserci una via d’uscita.
Ed è proprio per ricordare e per educare che il 30 novembre 1981 l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha deciso di dedicare un giorno alla commemorazione del valore più importante di tutti, istituendo la Giornata Internazionale della Pace, celebrata il 21 settembre. Nella risoluzione originale del 1981 gli Stati Membri invitavano, in occasione della ricorrenza, tutti i Paesi a rispettare la cessazione delle ostilità e a commemorare la giornata attraverso attività educative e di sensibilizzazione sul tema della pace. E, specialmente nel delicato clima geo-politico in cui viviamo, sarebbe un augurio molto sperato. Ma, in caso ci fosse bisogno di ribadire l’importanza della pace, ecco una serie di consigli di lettura per stimolare la vostra riflessione.
I migliori libri sulla pace
Lettere contro la guerra di Tiziano Terzani
Si tratta di un libro che raccoglie una serie di lettere redatte Tiziano Terzani poco dopo l’attentato alle Torri Gemelle l’11 settembre 2001, di cui alcune furono anche pubblicate sulle pagine del Corriere della Sera. Il volume è costruito su una fitta rete di corrispondenze che collegano città, uomini e pensieri, da Occidente eaOriente: Kabul, Peshawar, Quetta, Orsigna, Firenze, Delhi e persino un rifugio sperduto sulle pendici dell’Himalaya. Attraverso questi luoghi, Tiziano Terzani riflette in modo paradossale sull’opportunità lasciata dal crollo delle Twin Towers, dal momento che forse ora l’Occidente potrà finalmente capire la necessità di vivere in pace. Perché la guerra è un circolo vizioso sempre fine a sé stesso.
Gandhi per la pace. Aforismi di Thomas Merton
Che cos’è la cultura della pace? È la domanda che si è posto nel 2008 Thomas Merton quando ha deciso di fare convogliare in un libro i più significativi testi di Mahatma Gandhi, emblema mondiale del principio della non violenza. Come si riesce a instaurare un regime che aborra le guerre, dove la vendetta lascia il posto alla solidarietà, alla giustizia, alla libertà? Ripercorrendo le parole e gli insegnamenti di Gandhi, Merton cerca di mettere insieme l’ennesima lezione all’umanità, ricordando loro che l’esercizio della non violenza richiede lo straordinario coraggio di non temere la morte e di soffrire senza desiderio di vendetta, e si ottiene solo con preghiera, disciplina e fede.
Sette e uno di Gianni Rodari
Non si è mai troppo piccoli per una lezione sulla pace. E non si è mai troppo grandi per smettere di raccontarla. Lo sa bene Gianni Rodari che nel libro originale Uno e sette, racconta la storia di un bambino “che è sette bambini”, tutti sparsi nelle principali città del mondo. Da Roma a Mosca, i piccoli protagonisti vivono le stesse avventure, senza distinzioni di lingua e colori, con lo scopo di continuare a vivere così, in pace, anche da grandi. La lezione di uguaglianza e solidarietà di Rodari è stata così forte che, dopo cinquanta anni dalla prima pubblicazione, la storia dei sette bambini è stata rivisitata da altrettanti autori, ognuno originario di uno dei Paesi protagonisti del libro.
La pace di Cesare Zavattini
La pace. Scritti di lotta contro la guerra rappresenta l’opera di massima espressione del tema che ha più segnato l’opera artistica di Cesare Zavattini. Si tratta di una miscellanea di testi e altri interventi, per lo più inediti, in cui l’autore raccoglie quarant’anni di impegno contro la guerra. Anni in cui Zavattini ha ribadito tramite ogni sua opera artistica – dai libri alle sceneggiature per i film – il bisogno impellente che l’uomo raggiungesse la pace. Nel libro, convogliano le sue idee e i suoi appelli affinché tutti si prendano il carico di un compito civile e morale: quello di opporsi e di rinnegare qualsiasi forma di conflitto.
Racconti e storie di guerra
Il giorno che vennero a prenderci di Janine di Giovanni
Il giorno che vennero a prenderci. Dispacci dalla Siria è il vibrante racconto di uno dei conflitti più tristi del nuovo Millennio. Quello che dal 2011 sconvolge la Siria, da dove Janine di Giovanni, pluripremiata reporter americana, ha deciso di raccontare le storie di uomini, donne e bambini che cercano di restare vivi, nonostante gli orrori e la distruzione che li circondano. Il libro offre uno spaccato vero e sconvolgente delle vittime più innocenti e fragili della guerra, in un Paese ormai sull’orlo della distruzione. Di Giovanni costruisce un’impavida testimonianza delle conseguenze della guerra civile, sollevando riflessioni importanti sulle tensioni internazionali e sulla condizione di milioni di profughi e rifugiati.
Generazione perduta di Vera Brittain
Il titolo italiano del romanzo di Vera Brittain, in originale Testament of Youth, si rifà a una definizione resa celebre da Ernest Hemingway per identificare tutti i ragazzi che compirono diciotto anni sul fronte della Prima Guerra Mondiale. Non a caso, nel libro Brittain ripercorre la sua storia personale, come una sorta di testamento in onore della generazione distrutta dalla Grande Guerra. Tutto inizia infatti nel 1914, quando Vera, giovane anticonformista, diventa infermiera volontaria mentre il fratello, il fidanzato e gli amici più cari moriranno inutilmente nelle trincee. Sopravvissuta al dolore e alla devastazione materiale e spirituale del conflitto, la scrittrice racconta il percorso di rinascita di una generazione, con l’obiettivo di diffondere un messaggio di pace senza frontiere e limiti nel tempo.
Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque
Scritto da un veterano della Prima Guerra Mondiale, Niente di nuovo sul fronte occidentale si sviluppa intorno al trauma psicologico dei soldati tedeschi, stretti nel buio e nel fango delle trincee, e delle loro difficoltà a rientrare a casa dal fronte. Una storia di angoscia, tormenti e eterni conflitti interiori che si ripercuotono dei protagonisti di Remarque, come se fossero destinati a non lasciare mai le trincee. Anche i pochi di loro che riescono a tornare. Al fronte infatti rimangono la loro giovinezza, il loro ideali e la loro fiducia in una nazione che per prima li abbandonerà a un destino tragico. Quella che doveva essere una grande avventura si è rivelata nella sua natura più cruda: un tormento fatale e senza senso.
Niente e così sia di Oriana Fallaci
Scritto a New York nel 1969, Niente e così sia rappresenta un complesso saggio redatto da Oriana Fallacci in merito all’anno trascorso a Saigon, in Vietnam, tra il 1967 e il 1968, nelle vesti di corrispondente di guerra per L’Europeo insieme al fotografo Gianfranco Moroldo. La sua preziosa testimonianza nasce una lunga riflessione alla domanda posta a Fallaci dalla sorellina Elisabetta: “La vita cos’è?”. L’autrice ripercorre passo dopo passo il suo viaggio in quel paesaggio di guerra. A partire dall’arrivo a Saigon, dove regna un’atmosfera sospesa, surreale, in una base militare che diventa terreno fertile per descrivere l’insensatezza della guerra. Non mancano gli orrori del campo di battaglia e il terrore dei militari. Tutto, per arrivare a una importante consapevolezza: il bisogno di pace. “Perché quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell’uomo”.