Il nostro Paese è primo per numero di contenuti rimossi da Facebook e Instagram, secondo un report della commissione Ue
Italia campione di fake news. A tributare il primato poco invidiabile al nostro Paese è il rapporto appena pubblicato dalla Commissione europea sullo stato di attuazione del “Codice di condotta sulla disinformazione” firmato dai principali operatori digitali.
Secondo i dati diffusi da Bruxelles, il nostro Paese è primo in Europa per numero di contenuti rimossi da Facebook e Instagram perché in violazione delle “politiche sulla disinformazione dannosi per la salute” o capaci di “interferire” nelle elezioni degli Stati membri.
Facebook e Instagram
L’Italia è dunque il Paese in cui si fa più disinformazione. Nel primo semestre 2023 Meta ha rimosso più di 45mila contenuti da Facebook – pari a circa un terzo del totale -, e 1.900 da Instagram, su poco meno di 7mila.
Il secondo Paese per contenuti rimossi dal primo social di Meta è la Germania, il più popoloso nell’Ue. Qui i contenuti rimossi si fermano a 22mila. Seguono la Spagna (16mila), i Paesi Bassi (13mila).
Su Instagram, Madrid segue Roma con 1.200 rimozioni, cento in più rispetto a Berlino (1.100).
Il Codice di condotta dell’Ue
Al Codice lanciato nel 2018 hanno aderito volontariamente 44 operatori, tra cui giganti tecnologici come Meta (Facebook, WhatsApp), Google (YouTube) e TikTok.
Tutti i dati sono consultabili sulla pagine del Centro Trasparenza, in cui le principali piattaforme firmatarie hanno pubblicato i propri report che danno conto degli sforzi messi in campo per limitare la diffusione della disinformazione.
Sul fronte della propaganda politica spetta ancora all’Italia il podio, con 62mila post “fake” rimossi tra Facebook e Instagram. Dopo Italia si piazzano Germania (50mila) e Francia (42mila).
TikTok
Se dal regno di Meta si passa a TikTok, la situazione non cambia. Sono oltre 1 milione e 334mila gli account falsi chiusi dalla piattaforma cinese, 300mila in più di quelli disabilitati in Spagna e Germania. Il numero più alto registrato in Europa.
YouTube
Su YouTube, la piattaforma di proprietà di Google, invece l’Italia si ferma al secondo posto con 2.684 video rimossi, scalzata dal podio dalla Spagna, che ne totalizza 2.781. Seguono la Germania (2.708) e la Francia (1.472).
Twitter, la Commissione Ue bacchetta Musk
Discorso a parte merita X, ex Twitter, che nel maggio scorso ha abbandonato il Codice di condotta.
Secondo l’esecutivo comunitario, è sul social network acquisito da Elon Musk nel 2022 che si concentra “il più alto tasso di false informazioni”. Per misurare la disinformazione online, i firmatari hanno messo a punto degli indici e avviato una fase di verifica in tre Stati membri (Spagna, Polonia e Slovacchia).
Nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles la vicepresidente Věra Jourová ha criticato il poco impegno messo in campo dalla piattaforma per contrastare le notizie false.
“Il proprietario del social network Elon Musk sa bene che aver abbandonato il codice di condotta non lo mette al riparo dalla legge”, ha detto alludendo al nuovo Digital services act (Dsa), che obbliga le piattaforme ad agire contro la disinformazione per evitare multe fino al 6% del fatturato.
“Il mio messaggio per X è che deve conformarsi, guarderemo a quello che fa“, è stata la postilla di Jourová, che è responsabile per l’attuazione del nuovo codice.
La disinformazione propagata dalla Russia
Jourová ha invitato tutte le piattaforme a intensificare la lotta contro la disinformazione russa in vista delle elezioni in Slovacchia e in Polonia, e soprattutto delle elezioni europee del prossimo giugno. “Mosca sta cercando d’inquinare il nostro spazio informativo con mezze verità e bugie per far credere che le democrazie non siano meglio delle autocrazie”, ha avvertito.
Nelle oltre 200 pagine di resoconto, i firmatari hanno mostrato il lavoro fatto per reprimere la propaganda russa, l’incitamento all’odio e qualsiasi altro tipo di notizie fuorvianti. Secondo Jourová, i dati raccolti mostrano che “la Russia è impegnata in una guerra di idee”.
X rimuove l’opzione contro le fake news politiche
Un’altra accusa nei confronti della piattaforma di Elon Musk è arrivata oggi da Sydney. L’organizzazione non profit Reset.Tech Australia ha denunciato la rimozione della funzione che dal 2022 consentiva gli utenti di Twitter di segnalare i contenuti falsi di tipo politico, inclusi quelli relative alle elezioni.
Una possibilità che resta solo per gli account registrati all’interno dell’Unione Europea.
L’organizzazione ha espresso timori in particolare per il rischio di inquinamento della campagna elettorale in vista delle presidenziali in programma il prossimo anno negli Stai Uniti, e dell’importante referendum fissato tra meno di un mese in Australia per emendare la Costituzione e introdurre il riconoscimento formale del popolo aborigeno.
“Sarebbe utile comprendere il perché X sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’impegno di limitare quella disinformazione che si è tradotta in reale instabilità politica negli Stati Uniti, specialmente alla vigilia di un anno eccezionale per le elezioni”, ha scritto Alice Dawkins, direttore di Reset.Tech Australia.