Consumo di tabacco, in quali Paesi ci sono più fumatori?

Secondo i dati dell’OMS, il fumo di tabacco è la più grande minaccia per la salute a livello mondiale, ma il suo consumo sembra diminuire

Nel mondo ci sono sempre meno persone che fumano: lo rileva l’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che indica una drastica diminuzione dei consumatori di sigarette o di altri prodotti con tabacco, scesi a 1,25 miliardi.

Ad oggi fuma circa 1 persona adulta su 5, rispetto a 1 su 3 del 2000 e i più accaniti si trovano in Europa e nel Sud-Est asiatico.

“Negli ultimi anni sono stati compiuti buoni progressi nella lotta al tabagismo, ma non c’è tempo per l’autocompiacimento” ha dichiarato il dottor Rüdiger Krech, direttore del Dipartimento di promozione della salute dell’Oms.

Meno consumo di tabacco, più alto l’utilizzo delle sigarette elettroniche (soprattutto tra i giovanissimi)

Il rapporto basato su 150 paesi mostra innumerevoli successi nelle politiche sanitarie, ma anche un costante attacco da parte dei produttori di tabacco e di sostanze simili per limitarne l’efficacia e la pervasività, in particolare nei confronti dei minori.

Ad aver registrato il maggior successo negli ultimi 10 anni sono il Brasile e i Paesi Bassi, che sono riusciti a ridurre il consumo rispettivamente del 35% e del 30%. Mentre in Congo, Egitto, Indonesia, Giordania, Oman e Moldavia il consumo di tabacco sta aumentando invece che diminuire.

In aumento, soprattutto tra i giovani, l'utilizzo della sigaretta elettronica
In aumento, soprattutto tra i giovani, l’utilizzo della sigaretta elettronica – Pixabay @sarahjohnson1 – Fortenews.it

 

Attualmente le aree in cui si consuma più tabacco sono il Sud-Est asiatico, con i fumatori che compongono il 26,5% della popolazione, e l’Europa, dove i fumatori sono il 25,3% della popolazione, anche se in calo.

Nell’Unione Europea il consumo di tabacco rimane il più grande fattore di rischio evitabile per la salute, ed è responsabile di 700.000 decessi ogni anno.

Circa il 50% dei fumatori muore prematuramente, con conseguente perdita media di 14 anni di vita per fumatore. Il consumo di tabacco è la principale causa di cancro prevenibile, con il 27% di tutti i tumori attribuiti al consumo di tabacco. Inoltre, i fumatori hanno anche più probabilità di soffrire di una serie di malattie a causa del loro uso di tabacco, tra cui cardiovascolari e problemi respiratori.

Nel vecchio continente il fumo è particolarmente diffuso tra la popolazione femminile, con una percentuale superiore di più del doppio rispetto alla media globale e tassi di riduzione molto inferiori rispetto a tutte le altre regioni. Anche per questo, secondo le stime dell’Oms, l’Europa otterrà il primato di area con più fumatori al mondo entro il 2030, con un calo di appena il 2% rispetto a oggi.

Per l’Italia le stime dell’Oms di chi fuma o comunque consuma tabacco sono del 22,5 per cento tra le persone con più di 15 anni: il 25,7 per cento tra gli uomini e il 19,1 per cento tra le donne.

Per proseguire in questa direzione, l’organizzazione esorta i Paesi membri a continuare a mettere in atto politiche di controllo del tabacco e a continuare a lottare contro le interferenze dell’industria delle sigarette.

La regione europea presenta qualche problema, le fumatrici soprattutto sono in aumento. In alcuni Paesi i livelli di consumatori di tabacco sono ancora molto alti” ha detto Rüdiger Krech, direttore della promozione della Salute presso l’Oms..

L’Europa ha una quota di fumatori tra la popolazione adulta del 25,3 per cento, circa un punto in meno del Sud-est asiatico.

Altro dato allarmante è quello relativo ai minori: secondo le indagini condotte a livello nazionale dall’Oms, in quasi tutti i 150 paesi analizzati le persone con età compresa tra i 13 e i 15 anni fanno uso di prodotti a base di tabacco e nicotina.

Una delle ragioni è la diffusione delle sigarette elettroniche, comprese quelle usa e getta, che aggiungono aromi e colori per attrarre i consumatori più giovani e che spesso vengono volutamente escluse dalle norme nazionali di contrasto al fumo, come successo in Italia.

Il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità stima che ci siano almeno 37 milioni di persone di età compresa tra i 13 e i 15 anni che attualmente consumano una qualche forma di tabacco. Molti Paesi hanno riscontrato, inoltre, livelli allarmanti di utilizzo di sigarette elettroniche anche tra gli adolescenti.

“Ci chiamano gli insegnanti, soprattutto dal Regno Unito, dove negli ultimi tre anni si è registrato un più 150 per centonell’utilizzo delle sigarette elettroniche da parte dei ragazzi” ha spiegato ancora il direttore della promozione della Salute presso l’Oms. “Ci dicono  che gli studenti non riescono più stare a lezione per 45 minuti perché devono uscire a fumare la sigaretta elettronica” ha raccontato Krech.

Il rapporto dell’Oms raccomanda che questi dispositivi non siano più tanto accessibili, visto che ora si possono acquistare agevolmente via internet.

Quanto all’argomentazione che molti fumatori siano passati alle sigarette elettroniche per smettere di inalare la combustione del tabacco e della carta, gli esperti suggeriscono che in questi casi il vaping venga regolamentato come un farmaco.

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