Per recuperare gli articoli rubati il British Museum ha lanciato una pagina sul proprio sito che aiuterebbe chiunque a rintracciarli
Il British Museum sta tentando di tornare in possesso dei tanti oggetti sottratti a causa dei furti ripetuti negli ultimi anni. Si tratta di circa 2000 oggetti antichi, alcuni dei quali sono stati messi in vendita sul web. Tra questi, 60 sono stati restituiti e altri 300 torneranno a breve al museo. Per recuperare tutti gli altri, il British Museum, ha lanciato una pagina sul proprio sito che aiuterebbe chiunque a rintracciarli. La nuova strategia punta a rendere più facile l‘operazione di ritrovamento dei reperti rubati, grazie ad alcune fotografie di oggetti simili, che fanno ancora parte dell’enorme collezione. A causa dello scandalo provocato dai ripetuti episodi di furto, il direttore del museo Hartwig Fischer e il suo vice, Jonathan Williams, avevano deciso ad agosto di dimettersi.
Gli oggetti rubati non appartengono a un catalogo fotografico e per questo è molto più difficile rintracciarli. Quello che sappiamo è che potrebbero essere anelli, orecchini, bracciali e collane e in generale gioielli in oro, gemme di pietre semipreziose e vetro provenienti soprattutto dal dipartimento di antichità greche e romane (molti sono incisi provenienti dal lascito Townley). Secondo quanto riferito dalle autorità, gli oggetti mancanti sarebbero più di 2mila. In una nota diffusa dal museo si legge di “oggetti in vetro risalenti al periodo compreso tra il XV secolo avanti Cristo e il XIX secolo dopo Cristo“. Ittai Gradel, docente presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Copenaghen, ha affermato di aver rivelato alcuni oggetti della collezione. Dan Hicks, curatore del Pitt Rivers Museum, il museo dell’Università di Oxford, ha scritto che: “Il British Museum non raggiungeva gli standard minimi per quanto riguarda le modalità di archiviazione delle sue opere non esposte. Infatti, ha iniziato a catalogare la sua collezione solo 40 anni fa, e finora, degli almeno 8 milioni di oggetti ne ha registrati circa la metà“.
George Osborne, ex Cancelliere dello Scacchiere aveva dichiarato alla Bbc: “Io stesso non credo che ci sia stato un insabbiamento deliberato, qualcuno non riusciva a credere che un addetto ai lavori stesse rubando delle cose, che un membro dello staff stesse facendo una cosa del genere. Sì, è assolutamente possibile e non saremo l’unica istituzione”. Osborne aveva infatti aggiunto che molti grandi musei sono “potenziali vittime di questo tipo di furti”. “La nostra responsabilità ora è quella di assicurarci di aver davvero imparato la lezione in modo che questo genere di cose sia molto più difficile e molto meno probabile che accada in futuro”. “Abbiamo deferito la questione alla polizia, abbiamo imposto misure di emergenza per rafforzare la sicurezza, abbiamo istituito un’inchiesta indipendente per scoprire che cosa sia successo e trarne insegnamenti, abbiamo usato tutti i poteri disciplinari a nostra disposizione nei confronti della persona che riteniamo responsabile“, aveva infine sottolineato.
La Scotland Yard ha condotto l’indagine, ma fino ad oggi non sono stati compiuti arresti. Il 23 agosto è stato interrogato un uomo, di cui non si conosce l’identità. Il nuovo direttore del museo è Mark Jonas.
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