Guide di viaggio che vanno a ruba e persino diverse storie d’amore (sgrammaticate) per adolescenti: su Amazon spopolano i libri generati dall’IA
Oggi, partono i due giorni di offerte esclusive per i clienti Amazon Prime, con carrelli che si popoleranno delle più virali curiosità presenti in catalogo. E, forse, in molti non riusciranno a non cadere nella tentazione di comprare un libro. E se vi dicessimo che, nell’ultimo periodo, la classifica dei titoli più venduti comprende anche elaborati scritti dall’Intelligenza Artificiale?
È interessante notare come il fenomeno della pubblicazione di ebook generati dall’IA, sia cresciuto notevolmente nel tempo. La tecnologia di generazione di testi basata sull’IA ha sicuramente rivoluzionato l’industria editoriale, consentendo a un numero sempre maggiore di autori di creare e pubblicare contenuti in modo più efficiente.
Subito dopo la pubblicazione dell’ebook Come scrivere un ebook con ChatGPT, scritto proprio da ChatGPT, chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano, sembrava che il mercato degli ebook generati dall’IA stesse crescendo rapidamente. Non a caso, l’agenzia di stampa Reuters aveva contato oltre 200 titoli di questo genere su Amazon USA, suggerendo già un interesse significativo da parte degli autori e dei lettori.
L’ascesa di libri generati dall’Intelligenza Artificiale tra i best seller presenti su Kindle Unlimited indica che il pubblico sta effettivamente iniziando ad apprezzare questo tipo di contenuti. Tuttavia, è importante notare che, nonostante l’automazione alla base creazione di contenuti possa essere la stessa, la qualità varia notevolmente da un libro all’altro. Infatti, se alcuni autori si servono dell’IA come strumento per elaborare idee creative e contenuti interessanti, altri potrebbero servirsene per pubblicare materiale di bassa qualità, inficiando l’autenticità del settore.
Il caso di Wait you love me e le guide di viaggio
In generale, la tecnologia di generazione di testi basata sull’IA continua a evolversi, e il suo impatto sull’industria editoriale potrebbe continuare a crescere. Tuttavia, la sfida per gli autori rimarrà quella di garantire che i contenuti generati siano rilevanti, originali e di alta qualità per soddisfare le aspettative dei lettori.
Ma gli autori “umani” sono abbastanza scettici sul posizionamento dei libri scritti con l’Intelligenza artificiale. Lo scorso giugno, Catherine Bilson, una nota autrice australiana di romanzi rosa, ha attirato l’attenzione pubblica condividendo uno screenshot su X, il nuovo Twitter, in cui mostrava un libro “sorprendente” che era stato incluso da Amazon nella Top 100 degli ebook più venduti per la categoria “Romanzi rosa contemporanei per adolescenti e giovani adulti”. Il titolo in questione, intitolato in modo sgrammaticato Wait you love me, presentava una bizzarra copertina con l’immagine di un gabbiano in bianco e nero ed era attribuito all’autrice sconosciuta Quynh Ti. Ancora più strana era la descrizione dell’opera, che risultava poco comprensibile.
Pertanto, secondo quanto affermato da Catherine Bilson, Wait you love me sarebbe stato solo l’ennesimo caso di uno dei numerosi libri generati dalle intelligenze artificiali che hanno invaso Amazon negli ultimi mesi. A fare seguito alla denuncia della scrittrice australiana, anche Wesley Chu, autore statunitense, il quale ha contribuito alla “caccia agli eBook fasulli”, documentando come nella classifica dei 100 ebook romantici contemporanei per adolescenti più letti, solo 19 fossero libri veri, mentre tutti gli altri erano titoli pieni di parole senza senso, tutti con sinossi sgrammaticate e prive di senso. Senza dubbio, la presenza di libri con testi privi di senso o coerenza nelle classifiche di vendita è paradossale. Questa situazione può essere attribuita al fatto che tali libri sono stati letti principalmente da bot, i quali contribuiscono a generare profitti per gli autori.
Nello specifico, il programma Kindle Unlimited di Amazon offre ai suoi utenti abbonati la possibilità di leggere una vasta gamma di libri senza costi aggiuntivi, facendo in modo che gli autori vengono retribuiti in base al numero di pagine lette dai lettori. Questo sistema ha creato un incentivo per alcuni autori a pubblicare ebook generati dall’intelligenza artificiale che possono essere letti in poche ore o addirittura meno di quattro. Inoltre, sui social network e su altre piattaforme online, è possibile trovare pubblicità di applicazioni che semplificano il processo e consentono di programmare bot alla lettura per aumentare i guadagni e la visibilità dei titoli. A volte, a discapito dell’autorialità e dell’autenticità delle opere.
Ma non si tratta solo di romanzi rosa per adolescenti. Nell’agosto scorso, il New York Times ha fatto una rivelazione sorprendente: una guida di viaggio intitolata France Travel Guide attribuita all’autore Mike Steves, ma generata dall’intelligenza artificiale, era tra i primi risultati nella ricerca sulle guide turistiche francesi. Inoltre, il titolo vantava anche numerose recensioni positive, con più di cento valutazioni che gli assegnavano il massimo dei voti, sebbene i lettori abbiano scoperto con disappunto che si trattava in realtà di una serie di descrizioni vaghe che sembravano essere state copiate e incollate da vari blog e pagine di Wikipedia.
Infatti, anche se l’Intelligenza Artificiale ha reso più accessibile la pubblicazione di contenuti, la piattaforma Amazon e l’industria editoriale a essa collegata devono valutare attentamente la qualità e l’originalità dei titoli, al fine di garantire un’esperienza di lettura soddisfacente per i lettori e la promozione di autori veri e talentuosi, non elaborati di bot finalizzati a massimizzare i guadagni.
Le regole di Amazon sull’uso dell’IA
La denuncia di Bilson e Chu ha creato subito un caso mediatico, costringendo la piattaforma alla rimozione dei libri contestati. Tuttavia, il problema legato ai titoli IA persiste, e Amazon deve sviluppare un sistema più efficace per individuare e prevenire la pubblicazione di libri generati dall’intelligenza artificiale, senza dover dipendere esclusivamente dalle segnalazioni degli utenti.
Molti autori stanno esprimendo preoccupazione riguardo al futuro di Kindle Unlimited. Se Amazon non adottasse misure significative per tutelare i titoli orginali, il pagamento basato sul KENP (Kindle Edition Normalized Pages) potrebbe essere ridotto, e molti scrittori potrebbero decidere di ritirare i propri libri dal servizio.
Per quanto la riguarda, l’azienda leader nel settore e-commerce ha rassicurato la stampa sottolineando che l’azienda ha chiare linee guida per i contenuti e che indagherà prontamente su eventuali criticità. Infatti, l’obiettivo principale dell’azienda, a detta dei suoi portavoce, è fornire un’esperienza di acquisto affidabile e a proteggere sia i clienti che gli autori da abusi. Inoltre, bisogna ricordare che Amazon ha già avviato numerosi accorgimenti nel 2022 al fine di proteggere il proprio store e i suoi abbonati da rischi di frodi, impiegando migliaia di persone in tutto il mondo e investendo una considerevole somma di denaro, pari a più di un miliardo di dollari, per mantenere l’integrità della piattaforma.
Nello specifico, all’inizio di settembre, Amazon ha introdotto un nuovo requisito per gli autori, obbligandoli a dichiarare se un libro è stato generato da un software. Questo cambiamento ha portato alla creazione di due nuove categorie di contenuti: “libri generati dall’IA” e “libri assistiti dall’IA”, dove sono inserite tutte le opere in cui sistemi di intelligenza artificiale sono stati utilizzati per “modificare, raffinare, eseguire il controllo grammaticale o comunque migliorare” il testo originariamente scritto da un autore umano. Tuttavia, si tratta di una regolamentazione che non ha valore retroattivo, dal momento che viene applicata solo ai libri pubblicati con il servizio di self-publishing Kindle Direct Publishing (KDP) dopo l’aggiornamento normativo di settembre.
Dal canto loro, le associazioni di autori e degli scrittori non sono convinte della totale volontà di trasparenza professata da Amazon. Come riportato da Wired, servizi come ZeroGPT collaborano da tempo con aziende per individuare i contenuti generati da intelligenze artificiali, che comprendono sia testi che elementi visivi. Gli esperti del settore ritengono che Amazon potrebbe adottare tecnologie simili per affrontare efficacemente il problema alla radice, ma sembrerebbe che l’azienda finora non abbia preso questa strada.